(Adnkronos) – Bisogna "spingere" Vladimir Putin a fermare la guerra. E' l'appello rilanciato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, mentre a Riad si svolgevano i colloqui tra i negoziatori di Kiev e quelli americani. Nel consueto discorso della sera, Zelensky ha detto: "Non importa di cosa parliamo con i nostri partner, dobbiamo spingere Putin a ordinare veramente di fermare gli attacchi: chi ha portato questa guerra la deve anche portare via". Le parole di Zelensky sono arrivate nel giorno in cui il presidente americano Donald Trump ha affermato che solo lui è in grado di "fermare Putin". Dopo aver ricordato che la scorsa notte, a Kiev, tre persone sono state uccise dai droni russi, tra cui un padre e la figlia di cinque anni, e il giorno prima a Zaporizhzhia, una madre, un padre e la loro figlia, Zelensky ha sollecitato "più pressione sulla Russia per fermare questo terrore". "E questo dipende da tutti i nostri partner: gli Stati Uniti, l'Europa e altri nel mondo. Dopo l'ultimo incontro a Gedda, è diventato assolutamente chiaro al mondo intero che la Russia è l'unica che sta trascinando questa guerra, l'unica che l'ha portata qui, e l'unica che ha bisogno che continui", ha detto ancora il presidente ucraino. "Dall'11 marzo, una proposta per un cessate il fuoco incondizionato è sul tavolo, e questi attacchi avrebbero potuto già cessare. Ma è la Russia che continua tutto questo – ha sottolineato Zelensky – Ogni notte, ogni singolo giorno, porta a termine gli attacchi più cinici. Senza pressione sulla Russia, quelli a Mosca continueranno a mostrare disprezzo per la vera diplomazia e a distruggere vite". I colloqui tra il team ucraino e quello americano a Riad si sono conclusi dopo circa cinque ore. Lo ha annunciato in un post su X il ministro della Difesa Rustem Umerov, che ha parlato di "una discussione produttiva e mirata: abbiamo affrontato punti fondamentali, tra cui quello dell'energia". "L'obiettivo del presidente Volodymyr Zelensky è garantire una pace giusta e duratura per il nostro Paese e il nostro popolo, e, per estensione, per tutta l'Europa. Stiamo lavorando per rendere questo obiettivo una realtà", ha scritto Umerov.
Trump ha ribadito la convinzione di poter porre fine alla guerra tra Ucraina e Russia. "Non credo che ci sia nessuno al mondo che fermerà il presidente russo Vladimir Putin a parte me. Credo che sarò in grado di fermare Putin – ha detto Trump al sito Outkick – Abbiamo avuto discussioni molto ragionevoli e io voglio solo che la gente smetta di venire uccisa". "Mi piacerebbe vedere se riusciamo a impedire che i soldati vengano uccisi, anche se non sono soldati americani, perché una cosa del genere potrebbe portare alla terza guerra mondiale", ha aggiunto il presidente americano, convinto che "la situazione sia in qualche modo sotto controllo, ho un buon rapporto con il presidente Putin e, in realtà, anche con il presidente ucraino Zelensky". L'ottimismo di Trump non è condiviso in toto da Mosca. Il Cremlino punta a ridimensionare le aspettative per una rapida risoluzione del conflitto, affermando che i colloqui sono appena iniziati e che sono in arrivo "difficili negoziati". "Siamo solo all'inizio di questo percorso", ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, alla tv di stato russa, aggiungendo che i negoziati con gli Stati Uniti in Arabia Saudita domani saranno "difficili" e che l'attenzione di Mosca sarà incentrata su una possibile ripresa di un accordo per garantire una navigazione sicura per le navi commerciali nel Mar Nero. La Russia, parallelamente, non esclude ci siano stati altri contatti tra Putin e Trump oltre alle telefonate del 12 febbraio e del 18 marzo scorsi. "Vi informiamo delle conversazioni che conosciamo, ma non possiamo escludere tutto il resto", ha detto Peskov.
Dopo i colloqui a Riad tra ucraini e americani, domani sarà la volta del faccia a faccia tra russi e americani. L'obiettivo è definire i dettagli di una possibile tregua.
"Ci stiamo avvicinando e siamo più vicini alla pace di quanto non lo siamo mai stati", ha dichiarato il consigliere per la Sicurezza nazionale, Michael Waltz, facendo anche lui professione di ottimismo – come già l'inviato Steve Witkoff, che ha detto di aspettarsi "veri progressi" – parlando con la Cbs. Waltz ha descritto le prossime fasi, partendo dal "cessate il fuoco sulle infrastrutture aeree che è stato messo in atto subito dopo la telefonata del presidente Trump con il presidente Putin questa settimana". "Ora – ha anticipato – parleremo di un cessate il fuoco marittimo nel Mar Nero in modo che entrambe le parti possano spostare grano, carburante e riprendere il commercio nel Mar Nero". “Poi – ha proseguito il consigliere per la Sicurezza nazionale – parleremo della linea di controllo, che è la vera linea del fronte. Quindi parleremo dei meccanismi di verifica, del mantenimento della pace e del congelamento delle linee". Infine, ha concluso, "naturalmente, la pace più ampia e permanente”. Witkoff dal canto suo ha ribadito la convinzione che Putin non vuole invadere tutta l'Europa dopo l'Ucraina ed ha definito "accademica" la discussione su quelle che potrebbero essere le prossime mosse del leader del Cremlino. "Io semplicemente non vedo che voglia prendersi tutta l'Europa – ha detto Witkoff a Fox news – È una questione accademica… L'ordine del giorno è: fermiamo le uccisioni, fermiamo la carneficina. Mettiamo fine a questa storia”. L'Amministrazione Trump punterebbe a un accordo tra Ucraina e Russia per una tregua entro il 20 aprile, secondo notizie di Bloomberg rilanciate dai media internazionali che parlano di una 'scadenza' che sarebbe comunque considerata ambiziosa dalla stessa Casa Bianca. Quest'anno celebrano la Pasqua il 20 aprile sia la Chiesa cattolica che la Chiesa ortodossa. —internazionale/[email protected] (Web Info)

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