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Ucraina-Russia, Mosca prende tempo: “In attesa di comunicazioni Usa su proposta tregua”

(Adnkronos) – La Russia prende tempo e non esclude una telefonata "di alto livello" con gli Stati Uniti sulla proposta di tregua con l'Ucraina. "Assumiamo che il segretario di Stato Marco Rubio e il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Walz ci informeranno nei prossimi giorni attraverso diversi canali dei negoziati che si sono svolti e degli accordi presi", ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dopo che ieri a Gedda, nei colloqui con gli Stati Uniti, l'Ucraina ha dato il suo assenso a una tregua di 30 giorni condizionata ad analogo assenso della Russia.  Una telefonata fra Donald Trump e Vladimir Putin non è al momento in programma: da Washington non è arrivata alcuna richiesta, ha precisato Peskov dopo che Trump ha anticipato un suo colloquio con Putin questa settimana, in seguito ai colloqui di Gedda con gli ucraini.  Il Cremlino chiede cautela sulla questione della risposta di Mosca alla proposta per una tregua di 30 giorni nella guerra in Ucraina. "Si tende ad anticipare le cose prematuramente e noi preferiamo non farlo", ha affermato Peskov, ribadendo che "prima di tutto dobbiamo ricevere (dagli americani, ndr) le informazioni relative all'accordo sottoscritto ieri a Gedda con gli ucraini.  Il portavoce del Cremlino ha poi spiegato che "la dinamica nel Kursk è positiva". "Le informazioni dei nostri militari indicano che le nostre forze stanno avanzando con successo nella regione, liberando le zone che erano sotto il controllo dei militanti (ucraini, ndr)", ha aggiunto.  In Ucraina i negoziati tecnici sulla proposta di una tregua di 30 giorni inizieranno la prossima settimana, fra il 17 e il 23. Lo ha reso noto il capo di gabinetto del presidente ucraino, Andriy Yermak, dopo l'accordo di ieri a Gedda, scrive Ukrinform. Sul tavolo ci saranno "tutti i dettagli" della proposta accolta ieri da Kiev e condizionata all'assenso di Mosca. "Dopo questo incontro, la chiave è in mano russa. E il mondo intero vedrà chi davvero vuole la pace e chi ne parla solamente", ha aggiunto ieri sera, precisando che durante i negoziati sono state esaminate diverse opzioni. "Ma dato che le trattative sono ancora in corso, non voglio parlare di dettagli". Ma ci saranno garanzie di sicurezza che "prevengano inequivocabilmente future aggressioni di qualsiasi tipo". Il tema è discusso sia con gli americani che con gli europei. "Sappiamo perfettamente di cosa abbiamo bisogno. E anche i nostri partner americani lo capiscono. Discutono della questione con piena consapevolezza. I colloqui stanno andando avanti. Oggi abbiamo fatto un passo molto importante, ma c'è ancora molto lavoro da fare".  Intanto il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, ha confermato che dopo i colloqui di Gedda è ripreso il flusso degli aiuti militari Usa dalla Polonia verso l'Ucraina ai livelli precedenti allo stop ordinato da Trump dopo il suo scontro con Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca.  "Confermo che le forniture di armi attraverso Jasionka sono tornate ai livelli precedenti", ha detto Sikorski riferendosi all'hub logistico vicino al confine orientale della Nato da dove passa il grosso dell'aiuto militare a Kiev, il 95% del quale entra in Ucraina attraverso la Polonia, secondo le stime di Varsavia.  I raid non si fermano. E' di quattro morti e due feriti il bilancio dell'attacco sferrato in nottata dalla Russia contro il porto ucraino di Odessa, dove un missile balistico è esploso sul porto, danneggiando le infrastrutture e la nave mercantile battente bandiera delle Barbados MJ Pina, che stava caricando grano per esportarlo in Algeria. A dichiararlo è stato il governatore Oleh Kiper. Quattro membri dell'equipaggio siriani, di età compresa tra 18 e 24 anni, sono stati uccisi, mentre un altro membro dell'equipaggio siriano e un dipendente portuale ucraino sono rimasti feriti, riferisce il Kyiv Independent. Sono stati danneggiati anche un'altra nave e i magazzini del grano. —internazionale/[email protected] (Web Info)

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