(Adnkronos) – Il direttore artistico del Festival di Sanremo Carlo Conti parla degli ascolti che si aspetta dalla 75esima edizione. "Non è una sfida, i numeri di Amadeus sono imbattibili" dice Conti alla conferenza stampa di apertura con i coconduttori Antonella Clerici e Gerry Scotti. "Lui e Fiorello hanno fatto cinque Festival incredibili e uno con l'Ariston vuoto per il Covid, superando ogni difficoltà – aggiunge -. Non mi interessano gli ascolti, mi sveglierò alle 11". "Spero di portare un prodotto decoroso – ribadisce Conti -. Non avrei mai accettato se fosse stata una sfida credo di non dover dimostrare niente a me stesso nella mia carriera". "Delle mie tre edizioni di Sanremo ci sono un paio di momenti che porto nel cuore: quando ho ospitato Sammy Basso e quando ho avuto la fortuna di ospitare e di far conoscere un maestro come Ezio Bosso: inizierò il festival con Ezio, con il suo brano eseguito qui, rielaborato con l'orchestra diretta dal maestro Pirazzoli, e con le sue parole che mi hanno ispirato. Ricordo che durante l'intervista mi disse: la musica è come la vita, si fa solo in un modo, insieme. Per questo ho deciso di cambiare ogni sera compagni di viaggio". Lo ha sottolineato Carlo Conti nella conferenza stampa che ha aperto la settimana del festival di Sanremo. Conti, accompagnato da Antonella Clerici e Gerry Scotti, ha sottolineato: "Sanremo per me è casa: la prima volta sono stato qui nel 1975 con la mia 127 arancione per prendere interviste radiofoniche. Dopo 40 anni eccomi ancora qua e in ruolo leggermente diverso", ha scherzato. Conti ha ribadito che non ci saranno lunghi monologhi di ospiti ma momento di riflessione: "Rispetto molto i monologhi, però voglio anche rispettare i tempi televisivi, voglio finire abbastanza presto ma abbiamo 29 canzoni in gara. Voglio chiudere entro l'1.30, per la finale forse 1.40. Ma non più tardi, non ce la faccio proprio fisicamente. Nelle serate che non canteranno tutti e 29, mercoledì e giovedì, spero entro l'1.20". Ci saranno dunque delle "riflessioni veloci": "personalmente credo che a volte sia più forte una parola che una lunga chiacchierata che poi può anche annoiare. Una parola forte, una testimonianza forte può essere interessante". E a questo proposito cita la presenza del calciatore della Fiorentina ("casualmente la mia squadra del cuore", scherza Conti) Edoardo Bove: "Lui ha subito questo trauma, questo momento di vita terribile a 22 anni e racconterà come sta vivendo un ragazzo di 22 anni, una cosa del genere. Cosa ha significato", ha detto riferendosi al malore in campo avuto dal calciatore il primo dicembre scorso, durante la partita della Fiorentina contro l'Inter e al successivo intervento al cuore. Un altro momento di riflessione, sui giovani che si chiudono in loro stessi, sarà portato sul palco da Paolo Kessisoglu che salirà sul palco nella serata di venerdì con la figlia adolescente. Angelina Mango ospite del Festival? "Ancora non l'ho chiamata perché ho letto che ha avuto un momento di riflessione personale" ha risposto Carlo Conti a chi gli chiedeva se avesse pensato di invitare la vincitrice dello scorso anno. "Vedremo che cosa fare nei prossimi giorni. Potrebbe anche essere una sorpresa dei prossimi giorni ma non c'è una regola sul vincitore dello scorso anno". "Pressioni politiche? Non ho ricevuto nessun tipo di pressione, indicazioni, niente" aggiunge. "Ringrazio l'azienda che si è fidata, perché sa il mio modo di lavorare, sa che non cerco polemiche, anche se poi ovviamente al Festival ci sono, che ci sono state, ci saranno sempre, altrimenti non sarebbe il festival di Sanremo. Però non le cerco, cerco sempre di fare delle cose con grande rispetto nei confronti degli spettatori parlando a tutti", ha aggiunto Conti. "Se mi dichiaro antifascista? Certo, che problema c'è. Siamo nel 2025. Questa domanda è un po' anacronistica" risponde alla domanda dei cronisti. "Non dovremmo mai dimenticare quello che hanno fatto i nostri genitori e i nostri nonni perdendo la vita per noi", aggiunge il conduttore. Anche Gerry Scotti interviene, sollecitato dalla stessa domanda: "Ho avuto metà della mia famiglia fucilata dai fascisti, quindi vedi un po'…", dice il conduttore. "In una lunga carriera avere momenti alti e momenti bassi è normale" dice Antonella Clerici, che domani salirà sul palco dell'Ariston, ricordando il suo momento di pausa dalle scene". "L'importante è essere in pace con te stesso, pensare che questo è un bellissimo lavoro ma c'è tanto altro. Acquistare questa serenità è fondamentale. Quei due anni in cui sono stata ferma mi sono serviti tantissimo, ad esempio per farmi venire nuove idee". "E' un modo per essere creativi – dice poi la conduttrice dando un consiglio ai giovani artisti che oggi soffrono per la pressione mediatica e scelgono di fermarsi -. Trovare in se stessi nuove forze, nuove dinamiche. E' la vita, bisogna accettarla per ciò che è con una serenità che adesso quando salgo sul palco io sento di avere". "Io sono l’uomo che ha presentato meno Festival" apre con una battuta Gerry Scotti il suo discorso alla conferenza stampa di presentazione della prima serata di Sanremo 2025, che lo vedrà sul palco accanto a Carlo Conti e Antonella Clerici. "Con questa mia presenza, quindi, dovuta all'amicizia con Carlo, metto fine alla domanda che quasi tutti voi, o all'inizio o alla fine di un'intervista, mi avete fatto: 'ma quando farai il Sanremo? Ecco, segnatevi la data, 11 febbraio 2025, così questa domanda va in archivio". Emozionato, Scotti ha commentato così questa nuova esperienza: "E' una bella emozione, un bel regalo che mi avete fatto, lo apprezzo tantissimo. Sono stato accolto dal gruppo di lavoro, ma anche dalle maestranze, dagli amici dell'Ariston, dalla dirigenza Rai con grande affetto". E la presenza del conduttore Mediaset sul palco dell'Ariston assume un significato particolare: "Questo dimostra che, al di là delle posizioni che diventano delle contrapposizioni perché siamo due grandi aziende contrapposte, quando uno lavora bene nella vita rispetto agli altri, poi c'è un momento in cui questa cosa gli torna e lo raccoglie. Io vi ringrazio di cuore perché mi avete fatto sentire amato". Sanremo su Mediaset? "La mia presenza qui non sottende nulla di questo. Apprezzo la domanda molto futuristica, ma è più facile che io conduca il Festival qui in Rai e non che Mediaset si prenda tutto il baraccone di Sanremo. Se posso, quindi, fare la spia anche qualificata, in azienda non ho mai sentito seriamente parlare di un'operazione del genere, quindi discuterne adesso come una possibilità sarebbe veramente pura fantasia". Infine, un ricordo per Silvio Berlusconi Alla domanda su cosa gli avrebbe detto il fondatore di Mediaset vedendolo sul palco dell'Ariston, Scotti ha risposto con un sorriso: "Probabilmente quello che mi diceva ogni volta che mi vedeva: 'Mettiti la cravatta'". —[email protected] (Web Info)