I premi di produttività rappresentano un’importante opportunità per i lavoratori del settore privato, specialmente nel contesto della Legge di Bilancio 2025. Questa normativa introduce un’aliquota ridotta al 5% sui premi erogati, incentivando le aziende a riconoscere il merito e la performance dei propri dipendenti. La misura, valida fino al 2027, ha come obiettivo principale quello di migliorare il potere d’acquisto dei lavoratori e valorizzare i risultati aziendali.
Secondo la nuova normativa, i premi di produttività possono essere erogati fino a un massimo di 3.000 euro lordi annui, con un incremento a 4.000 euro per le aziende che prevedono la partecipazione attiva dei lavoratori nella gestione. Questa riduzione della tassazione, che sostituisce l’aliquota IRPEF e le addizionali, rappresenta un vantaggio significativo per i dipendenti, che possono così ricevere somme aggiuntive senza gravosi oneri fiscali.
Per comprendere meglio come funziona questa tassazione agevolata, consideriamo due casi pratici. Un dipendente che riceve un premio di 2.000 euro pagherà solo 100 euro di imposta, risparmiando notevolmente rispetto alla tassazione ordinaria. D’altra parte, un altro dipendente che riceve un premio di 3.500 euro in un’azienda che coinvolge i lavoratori nella gestione pagherà solo 175 euro di imposta, dimostrando chiaramente i vantaggi fiscali di questa misura.
È importante notare che solo i lavoratori il cui reddito da lavoro dipendente non supera i 80.000 euro nell’anno precedente possono beneficiare di questa tassazione ridotta. Premi che non rispettano i requisiti stabiliti o che superano i limiti di importo non potranno godere di questa agevolazione. Pertanto, è fondamentale che i dipendenti e le aziende siano ben informati sulle regole e sui requisiti per accedere a questa opportunità.
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