Sebbene la professione di guida alpina abbia radici storiche precedenti, la sua regolamentazione in Italia è avvenuta solo nel 1989 con la Legge n.6 del 2 gennaio 1989, denominata “Ordinamento della professione di guida alpina”. Tale normativa ha contribuito a chiarire le mansioni, la formazione e gli aspetti generali di questa professione, definendo un profilo dettagliato e specifico.
Da quel punto in poi, la guida alpina è l’unica professione autorizzata a istruire e accompagnare le persone in tutte le attività legate all’alpinismo e allo sci alpinismo.
Dal punto di vista amministrativo, la legge del 1989 ha introdotto i ruoli dei Collegi Regionali e del Collegio Nazionale delle guide alpine, due entità che ancora oggi regolano la professione con diligenza. In aggiunta a queste due figura, vi è anche una Commissione tecnica che organizza corsi di formazione e di aggiornamento periodici.
Ma cosa significa essere una guida alpina?
Activa in ogni stagione nelle aree montane, la guida alpina è un professionista riconosciuto a livello nazionale e internazionale che svolge attività di insegnamento e accompagnamento di persone in escursioni in montagna. Le escursioni guidate dalla guida alpina possono essere di diversa natura:
– Su sentiero
– Su roccia
– Su ghiaccio
– Su neve
Gli elementi di un paesaggio montano, come un sentiero, un gruppo di rocce, un campo ghiacciato e neve pura, spesso si riflettono nei disegni infantili, suscitando memorie personali uniche. Ecco perché la nozione di montagna incita tali immagini.
Le guide di montagna detengono una conoscenza tecnica, scientifica e pedagogica specifica al loro campo. La loro forma fisica impeccabile non è solo visibile, ma fa parte integrante della loro resistenza agli ostacoli e alle ascese. Essi devono avere una forte resistenza e gambe solide, oltre a un notevole senso di responsabilità verso gli altri.
Nell’equipaggiamento di una guida alpina c’è l’utilizzo delle funi per l’arrampicata e i ramponi, con loro dispongono anche una formazione approfondita in sicurezza e primo soccorso. Non soffrono di vertigini o claustrofobia.
Vuoi sapere che cosa fa una guida alpina?
Oltre a guidare fisicamente gli individui lungo i sentieri di montagna, alti o medi, la guida alpina educa alla interazione appropriata con l’ambiente di montagna e al rispetto per la natura e i suoi ecosistemi. Quando accompagna le persone, il professionista introduce all’esperienza di montagna, trasmettendo conoscenze tecniche, comportamenti corretti in altitudine, abilità di orientamento e consapevolezza riguardo all’ambiente.
Non immaginatevi un seguace di Greta Thunberg, combattente globale contro gli sprechi; immaginate piuttosto ad un esperto escursionista che, attraverso le proprie camminate, trasmette conoscenze su comportamenti adeguati e sicurezza in alta montagna.
Come si diventa una Guida Alpina?
Come per altre professioni, per essere Guida Alpina è necessario conseguire una specifica qualifica, ottenibile solo frequentando corsi di formazione professionale riconosciuti e superando gli esami di abilitazione, siano essi a livello regionale o provinciale.
Per accedere alla formazione si richiede un diploma di scuola secondaria di secondo grado e, una volta superato l’esame di abilitazione, l’iscrizione nei registri professionali (se necessario).
Il percorso di abilitazione è suddiviso in due step: Aspirante Guida Alpina e Guida Alpina – Maestro di Alpinismo.
Aspirante Guida Alpina:
L’Aspirante Guida Alpina rappresenta il primo passo nella professione: è un professionista autonomo che abbia completato almeno due anni di tirocinio obbligatorio e che può fare da guida in montagna o insegnare discipline alpinistiche (come trekking o arrampicata), con alcune restrizioni dettate dalla legislazione vigente. Di quali restrizioni stiamo parlando?
Prima di tutto, l’Aspirante Guida Alpina può portare le persone sui percorsi più impegnativi solo in presenza di una Guida Alpina. Può anche impartire lezioni legate all’alpinismo solo in collaborazione con una scuola specializzata ed autorizzata dalle autorità regionali.
Alcuni dettagli e tappe da tenere in mente se si è interessati a questa carriera:
Il titolo ottenuto è valido in tutti gli stati membri dell’Unione Europea, ma non in quelli non appartenenti all’UE, compresa la Svizzera. Chi ha l’ambizione di diventare un Guida alpina – Maestro di alpinismo ha un termine di dieci anni per raggiungere questo rango a partire dalla qualificazione tecnica del ruolo corrente, altrimenti perde il diritto ad essere incluso nel registro professionale.
Dopo due anni di tirocinio, l’aspirante guida ha la possibilità di seguire programmi di formazione per diventare un Guida alpina – Maestro di alpinismo. Questo ruolo professionale rappresenta la seconda e ultima fase nel progresso verso la professione, e richiede una serie di esami che l’aspirante guida non è ancora in grado di affrontare.
A differenza di quest’ultimo, la Guida alpina può svolgere diverse funzioni, dalla formazione alla consulenza fino alla collaborazione, operando in genere come free-lancer o come dipendente presso una scuola. È importante sottolineare che l’ottenimento di questo titolo richiede il superamento di un ulteriore esame di qualifica. Solo dopo questo passaggio si può procedere con l’inserimento nel registro professionale delle Guide alpine – Maestri di alpinismo.
Entrambi i ruoli, una volta registrati nel suddetto registro, sono riconosciuti professionalmente in tutto il territorio italiano. Infine, in Italia, i guadagni di una guida alpina, così come quelli di altri professionisti dello stesso settore, sono regolamentati dalle tariffe stabilite dal Collegio Regionale delle Guide.
In relazione ai proventi, sebbene in alcune circostanze si possa raggiungere guadagni impressionanti, ci sono poche persone che riescono a vivere unicamente con queste entrate. Per questo motivo, spesso si dedicano anche ad altre attività, talvolta correlate con la professione di guida alpina, come ad esempio l’insegnamento dello sci o dell’arrampicata.
Al fine di analizzare cifre precise e tentare di fare una previsione, possiamo citare esempi di guide che ottengono dai 250 ai 400 euro al giorno, ma dobbiamo ricordare, questi non sono guadagni fissi e costanti per tutto l’anno.
Il mestiere della guida alpina, inteso come puro accompagnatore in montagna, ha un carattere stagionale e quindi discontinuo. Spesso, persino durante la stagione più adatta, può capitare di non poter realizzare l’escursione o la scalata a causa delle avverse condizioni meteorologiche.
Per questa ragione, si opta per soluzioni alternative: insegnando in scuole specializzate, svolgendo corsi e vari tipi di collaborazioni. Questo si realizza per rendere possibile a questa professione di proseguire il suo percorso, adattandosi alle diverse sfide e scenari che la montagna e la vita in generale offrono.
Giulia è da sempre un individuo curioso, con la determinazione di esplorare tutto ciò che la affascina, che sia attraverso una foto, un libro o con studi sull’argomento. Possiede una laurea in lingue straniere, una passione incontenibile per la fotografia e ha lavorato per molti anni con un ente locale. Grazie alla sua ampia esperienza professionale, oggi può dare un punto di vista critico sul tema, svolgendo il doppio ruolo di emittente e destinatario.