(Adnkronos) – In ambito oncologico, per la "sostenibilità del sistema" serve un "profondo cambiamento di approccio. Bisogna passare, in maniera forte e convinta, dal concetto di spesa al concetto di investimento. Le risorse che vengono utilizzate per curare i nostri pazienti non possono essere considerate soltanto spesa, uscita di risorse, perché in questo caso, paradossalmente, il paziente che costa meno è il paziente che muore subito, perché non grava in termini di costi della terapia. Il passaggio al concetto di investimento significa avere la capacità di misurare anche da un punto di vista economico il valore degli esiti", dei risultati di trattamenti come l'immunoncologia. "Negli ultimi anni c'è stato un guadagno in vite umane salvate, ma abbiamo guadagnato anche e soprattutto in termini di significativo prolungamento della sopravvivenza di pazienti con tumore avanzato in buone condizioni generali. Questo dato della cronicizzazione della malattia oncologica" va letto "anche in termini economici". Così Gianni Amunni, oncologo, coordinatore scientifico Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica Regione Toscana (Ispro), all'Adnkronos Salute commenta i risultati del progetto Lion, nato nel 2023 con l'obiettivo di misurare l'impatto dell'immunoncologia sulla mortalità (anni vita produttivi guadagnati) e sulla produttività/ritorno fiscale per i tumori della pelle (melanoma), del polmone e del rene. "Un paziente che vive bene e più a lungo – osserva l'oncologo – è un paziente che si ricovera meno, che ricorre meno ai servizi di previdenza sociale, che lavora e paga le tasse. Anche questo aspetto contribuisce a definire il valore economico degli esiti che riusciamo a produrre. Solo se noi ragioniamo in termini di anticipazione di risorse per ottenere un risultato diamo un senso anche al tema dei costi dell'oncologia, che sono ovviamente importanti perché i pazienti sono molti e perché i farmaci sono particolarmente costosi". L'introduzione, dal 2013, dell'immunoncologia rappresenta un nuovo approccio alla cura "che si fonda sul rapporto tra il tumore e il sistema immunitario – chiarisce Amunni – E' noto a tutti che i tumori insorgono con maggiore facilità quando il sistema immunitario fallisce: nei soggetti immunodepressi, ad esempio, c'è una maggiore incidenza dei tumori". L'immunoterapia, prosegue l'oncologo, "è un capitolo importante dell'immunoncologia ed è la possibilità di trattare i tumori con alcuni farmaci che agiscono potenziando il sistema immunitario del paziente nei confronti di specifici tumori. Per essere ancora più precisi, ci sono dei farmaci di recente introduzione che sono particolarmente attivi in alcuni tumori che hanno una specifica caratteristica nel loro profilo biomolecolare, cioè una specifica mutazione. Questi immunoterapici di recente introduzione sono risultati particolarmente efficaci in alcuni tumori in fase avanzata, soprattutto il melanoma, il cancro polmonare e i tumori renali, dando dei risultati davvero insperati fino a qualche tempo fa. Il melanoma metastatico e il tumore polmonare in fase avanzata – sottolinea lo specialista – erano in realtà dei tumori per i quali non c'erano possibilità di trattamento. Oggi noi assistiamo pazienti con tumori in fase avanzata metastatica vivi e in buone condizioni generali, a distanza di alcuni anni dalla diagnosi di malattia". —[email protected] (Web Info)