Il cambiamento normativo
Con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, le regole riguardanti l’uso di farmaci durante la guida hanno subito un’importante evoluzione. Non è più necessario dimostrare che un conducente sia alterato per incorrere in sanzioni; basta risultare positivi a un test antidroga. Questa novità si applica anche a farmaci da banco e medicinali comunemente prescritti, creando una situazione di incertezza per molti automobilisti.
Le sanzioni previste
Il nuovo articolo 187 del Codice della Strada prevede sanzioni severe per chi guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti, incluse alcune categorie di farmaci. Le pene possono variare da un’ammenda di 1.500 a 6.000 euro, con possibilità di arresto da sei mesi a un anno e sospensione della patente da uno a due anni. In caso di recidiva o se il trasgressore è un conducente professionale, la patente può essere revocata e il veicolo confiscato.
Farmaci a rischio e confusione normativa
La confusione regna sovrana riguardo ai farmaci che possono causare positività ai test. Non esiste ancora un elenco ufficiale, ma si parla di antidolorifici oppioidi, antidepressivi, ansiolitici e persino antistaminici. Molti di questi medicinali sono utilizzati quotidianamente da milioni di italiani, rendendo la situazione ancora più complessa. È fondamentale che i conducenti siano consapevoli dei rischi associati all’assunzione di questi farmaci prima di mettersi al volante.
Consigli per i conducenti
In attesa di una regolamentazione più chiara, i medici e gli esperti consigliano di prestare particolare attenzione ai fogli illustrativi dei farmaci. È importante verificare se il medicinale assunto possa influenzare la capacità di guida. La preoccupazione è alta, soprattutto considerando l’assenza di un protocollo che distingua tra uso terapeutico e abuso di sostanze. I conducenti devono essere informati e cauti, per evitare sanzioni e garantire la sicurezza stradale.