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Michela Bonomo: l’architetta italiana che ha trovato successo all’estero

Un viaggio verso l’indipendenza

Michela Bonomo ha lasciato l’Italia a soli 19 anni, spinta da un forte desiderio di indipendenza e dalla voglia di affermarsi in un settore, quello dell’architettura, ancora dominato da uomini. Dopo un anno di studi al Politecnico di Milano, ha deciso di intraprendere un’avventura all’estero, scegliendo Londra come sua nuova casa. “Non mi trovavo male in Italia, ma le aule affollate e la mancanza di opportunità mi hanno spinta a cercare altrove”, racconta Michela, che ha acquistato un biglietto di sola andata per il Regno Unito.

La vita a Londra: sfide e successi

Arrivata a Londra, Michela ha dovuto affrontare numerose sfide. Ha chiesto un prestito d’onore per coprire le tasse universitarie e ha lavorato part-time mentre completava il suo master. “Ero fortunata, i miei genitori mi hanno sempre supportata, permettendomi di concentrarmi sugli studi”, spiega. La sua determinazione ha portato a contratti in importanti studi di architettura, dove ha lavorato instancabilmente, spesso oltre le 12 ore al giorno. Tuttavia, ha notato una differenza significativa rispetto all’Italia: “Nel Regno Unito, gli architetti sono retribuiti già dopo la laurea triennale, e ci sono contratti collettivi che garantiscono diritti e salari dignitosi”.

Un nuovo capitolo in Svizzera

Negli ultimi tre anni, Michela ha spostato la sua vita in Svizzera, dove attualmente sta completando un dottorato all’Università di Losanna. “Qui, il dottorato è considerato un lavoro vero e proprio, con benefit e un inquadramento simile a quello di un dipendente pubblico”, afferma. La sua ricerca si concentra sulle ville di vacanza costruite in Italia nel secondo dopoguerra, un tema che la riporta spesso nel suo paese d’origine. “Lavoro su un progetto che analizza l’impatto delle costruzioni sul territorio e sul consumo di suolo”, spiega Michela, che ha già visitato diverse strutture storiche italiane per raccogliere dati e informazioni.

Un futuro promettente

Nonostante il suo successo all’estero, Michela non dimentica le sue radici italiane. “La mia tesi dottorale mi porta a viaggiare frequentemente in Italia, dove esploro archivi e visito edifici significativi”, racconta. La sua esperienza internazionale le ha permesso di sviluppare una visione unica dell’architettura, combinando il rigore accademico con la pratica professionale. Michela Bonomo rappresenta un esempio di come la determinazione e la voglia di esplorare possano portare a risultati straordinari, anche lontano da casa.

Redazione

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