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Le 11 carriere nel settore sanitario con la più alta domanda

Indipendentemente dall’epoca storica, l’industria sanitaria ha sempre offerto una carriera affidabile e ben pagata. Non è quindi sorprendente che molte delle professioni in questo settore si trovino tra le più richieste e le meglio pagate in Italia. Se la tua passione è aiutare gli altri e hai un talento per le scienze, potrebbe interessarti sapere quali sono le 11 professioni sanitarie più in demanda, e identificare il percorso giusto per te verso una carriera di successo.
Come si diventa un esperto professionista nel campo sanitario? Ci vogliono anni di studio, specializzazione e pratica, ma quasi sempre l’impiego è garantito al termine di questo lungo cammino. Almeno, questo è ciò che suggeriscono le statistiche dell’Istat, pubblicate da Il Sole 24 Ore, secondo le quali il 97% dei laureati in tali ambiti riescono a trovare lavoro entro la fine del tirocinio o, al più, nei primi 5 anni successivi alla laurea.
Le specializzazioni del settore, rispetto al decennio precedente, registrano il maggior aumento di iscritti e impiegati, in particolare le carriere di logopedista (5.148 candidature per 774 posti disponibili), tecnico radiologo (3.716 candidature per 740 posti disponibili) e dietista (3.034 candidature per 377 posti disponibili).
Le facoltà che hanno attirato il maggior numero di iscrizioni lo scorso anno, però, sono state fisioterapia (23.340 candidature per 2.108 posti), infermieristica (24.551 candidature per 16.013 posti) e ostetricia (6.166 candidature per 885 posti).
Per un elenco completo di tutte le facoltà, il numero di iscrizioni e i posti disponibili, puoi consultare il link alla voce CANDIDATURE 2020/21 nella sezione Fonti alla fine dell’articolo.

Stiamo assistendo ad un incremento del numero di laureati che scelgono la libera professione, fornendo un’ampia gamma di opzioni a coloro che desiderano intraprendere il percorso professionale nel mondo della salute. Ecco un elenco delle professioni mediche più ricercate:

1. Assistenza medica
– Numero di iscrizioni nel corso dell’anno accademico 2020/21: 220 iscritti per 327 posti disponibili
– Stipendio medio mensile: 1.150 Euro
Un Assistente Sanitario è un professionista che si dedica alla prevenzione e alla promozione della salute e dell’educazione sanitaria. Le sue funzioni sono molteplici, ad esempio si occupa di organizzazioni di campagne vaccinali, di screening della popolazione, di dare supporto alle famiglie in collaborazione con i medici di famiglia.
– Dove svolge il suo lavoro un assistente sanitario?
L’assistente sanitario può lavorare sia nel settore pubblico (ospedali, istituti di ricerca e di cura, USL, INPS/INAIL, università), sia nel privato (cliniche private, ambulatori, strutture socio-sanitarie, case di cura o di riposo, cooperative, strutture residenziali e di degenza).
– Come diventare un assistente sanitario:
Per esercitare questa professione è necessario aver conseguito una Laurea in Assistenza Sanitaria (un corso triennale che richiede la frequenza obbligatoria) ed essere iscritti all’Albo Professionale (TSRM) del Ordine dei Tecnici di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione.

2. Fisioterapia
– Numero di iscrizioni nel corso dell’anno accademico 2020/21 : 23.340 iscritti per 2.108 posti disponibili
– Stipendio medio mensile: 1.550 Euro

Un fisioterapista è un professionista medico, le cui responsabilità e parametri operativi sono definiti dal Decreto Ministeriale n. 741/1994. Si occupa di rigenerare e rafforzare le funzionalità motorie, viscerali e cerebrali, a seguito di malattie o traumi. Alcune delle sue mansioni includono l’ideazione di programmi di recupero per i pazienti, la partecipazione nell’attuazione di esercizi di rieducazione, e la collaborazione con altri clinici. Essi possono anche svolgere ricerche, consulenze o insegnare in entità sanitarie pubbliche o private.

I fisioterapisti possono esercitare come liberi professionisti o come dipendenti in vari ambiente come ospedali, studi medici, centri di riabilitazione, case di riposo, centri sportivi, stabilimenti termali o centri di benessere specializzati.

Per diventare un fisioterapista, è necessario ottenere un diploma di laurea in Fisioterapia, che include un periodo di tirocinio pratico necessario per acquisire professionalità e competenza pratica. Una volta laureati, i fisioterapisti possono optare per iniziare a lavorare oppure proseguire gli studi con un corso di laurea specialistica in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie o un master per specializzarsi in un campo specifico, come l’ortopedia, la traumatologia, la cardio-respiratoria, la pediatria o lo sport.

Per esercitare la professione, i fisioterapisti devono essere iscritti all’Albo dei Fisioterapisti (TSRM), facente parte dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione.

3. Infermieristica

Per l’anno accademico 2020/21, ci sono stati 24.551 richiedenti per 16.013 posti disponibili. Un infermiere, che guadagna in media 1.500 euro al mese, è un professionista sanitario preposto all’assistenza e cura dei pazienti sia in strutture pubbliche che private. L’Infermiere può anche esercitare come libero professionista o come dipendente presso vari enti, compresi ambulatori, scuole, servizi di prevenzione, RSA e come assistenza domiciliare.

Per diventare un infermiere, è essenziale conseguire una laurea triennale in Infermieristica, che richiede frequenza obbligatoria e include un periodo di tirocinio per applicare le competenze pratiche e teoriche acquisite durante gli studi. Alla fine del triennio, dopo aver superato l’esame di Stato, gli infermieri possono optare per ulteriori specializzazioni, una laurea specialistica o un dottorato di ricerca.

Nel corso della loro professione, gli infermieri interagiscono con varie figure professionali, tra cui medici, volontari, tecnici e possono avvalersi dell’aiuto dell’Operatore Socio Sanitario.

L’Operatore Socio Sanitario (OSS), con uno stipendio medio mensile compreso fra 900 e 1.800 euro, svolge un ruolo assistenziale fungendo da intermediario tra il paziente e il team infermieristico.

L’OSS (Operatore Socio Sanitario) ha il compito di curare il benessere del paziente, di rispondere alle sue esigenze e di provvedere ai lavori di prima necessità come la cura dell’igiene, la nutrizione e il supporto nella mobilità. I luoghi di lavoro per un OSS possono essere ospedali, cliniche sia pubbliche che private, enti e cooperative RSA, ma frequentemente, l’OSS offre assistenza a domicilio dell’assistito, un ruolo prezioso e indispensabile.

Per diventare OSS, non è richiesta una laurea, ma bisogna partecipare a un corso di formazione professionale specialistica (con una durata da 12 a 18 mesi), compreso di esame finale e un tirocinio di minimo 450 ore. Questi corsi sono offerti sia dall’ASL, sia da enti privati certificati o direttamente dall’Azienda Ospedaliera del territorio. Una volta raggiunta la certificazione OSS, c’è la possibilità di aggiungere una specializzazione diventando OSSS – Operatore Socio Sanitario Specializzato (richiede 100 ore di formazione e 100 ore di tirocinio).

Nel settore sanitario, una professione molto popolare è quella dell’ostetrica, come dimostrato dal numero impressionante di candidati rispetto ai posti disponibili nell’anno accademico 2020/2021: 5740 iscritti per 810 posti. Un’ostetrica guadagna in media 1550 euro al mese, e il suo compito principale è di assistere le donne durante il parto e nei primi mesi di vita del bambino.

Oltre alle strutture ospedaliere, un’ostetrica può essere trovata all’interno di cliniche private, consultori, centri medici specialistici, o può operare come professionista indipendente.
– Per diventare ostetrica:
La via per diventare un’ostetrica implica l’ottenimento di un titolo di Laurea in Ostetricia di tre anni con frequenza obbligatoria più un periodo di tirocinio. Nonostante l’esame di stato sia sufficiente per svolgere la professione, è necessario iscriversi all’albo della Professione Ostetrica del Collegio Provinciale pertinente prima di poter iniziare a lavorare effettivamente. Come tutte le altre figure professionali in campo sanitario, dopo aver conseguito la laurea, è possibile cercare di migliorare le proprie abilità e continuare gli studi optando per una specializzazione.
6. Dietista
– Registazioni Anno Accademico 2020/21: 3.034 studenti per 377 posti
– Reddito medio: 1.650 euro al mese
Il dietista è un professionista sanitario incaricato di gestire tutti gli aspetti riguardanti una dieta equilibrata, a partire dall’analisi del paziente fino alla creazione di un piano alimentare su misura, in conformità con quanto stabilito dal Decreto Ministeriale 744 del 1994.
Questo professionista può lavorare autonomamente o insieme ad altri specialisti (medici o terapeuti) per prevenire o curare condizioni legate all’alimentazione.
– Dove lavora un dietista?
Un dietista può svolgere la propria professione sia in maniera autonoma o come dipendente. Può lavorare in strutture specializzate (cliniche nutrizionali, centri per il dimagrimento), ospedali, cliniche private, studi medici, RSA, centri di riabilitazione e anche università e centri di ricerca.
– Come diventare dietista:

Per intraprendere la carriera di dietista, è fondamentale ottenere un diploma in Dietistica, un percorso di studi universitari di tre anni viene richiesto, dovrai sostenere un esame finale. Esso comprende una valutazione pratica delle competenze acquisite dall’allievo nel corso dei suoi studi e nella pratica professionale. Una volta superato l’esame, per iniziare a lavorare è obbligatoria l’iscrizione nell’elenco dei dietisti.

7. Igiene Orale
– Richieste Anno Accademico 2020/21: 2.428 iscrizioni per 671 posti disponibili
– Retribuzione media: 1.750 euro mensili
L’igienista orale è un esperto che lavora a stretto contatto con il dentista per impedire le malattie della bocca e dei denti, grazie a interventi di pulizia approfondita e rimozione del tartaro. L’igienista, similmente al dentista, utilizza strumenti specifici che vengono a contatto diretto con la bocca del paziente, per questo è richiesta una grande precisione, un tocco delicato e ottime doti di relazione per stabilire un rapporto di fiducia con il paziente.
– Dove esercita la professione l’igienista dentale?
L’igienista dentale può lavorare sia in studi dentistici privati che in strutture pubbliche come ambulatori e ospedali. Generalmente è un dipendente, ma può anche esercitare come libero professionista, purché in osservanza del Decreto Ministeriale del 14 settembre 1994 n. 669.
– Come formarsi per essere un igienista dentale:
Per avviarsi alla professione di igienista dentale si richiede una laurea o un diploma di laurea in Igiene Dentale (triennio), o una laurea magistrale in Scienze delle Professioni Sanitarie Tecniche Assistenziali o, infine, un Master di I o II livello in Igiene Dentale.

Conformemente al decreto ministeriale del 13 marzo 2018, un neolaureato deve registrarsi all’albo prima di iniziare a praticare la sua professione.

8. Logopedia
– Iscrizioni Anno Accademico 2020/21: 5.148 studenti per 774 posti disponibili
– Salario mensile medio: 1.300 Euro
Il logopedista è un operatore sanitario dedicato alla valutazione, formazione e riabilitazione dei pazienti affetti da disturbi di apprendimento e linguaggio, sia nei bambini che negli adulti. Chi decide di intraprendere studi in logopedia dovrebbe possedere grande sensibilità e pazienza, e avere l’abilità di mettere a proprio agio il paziente per guidarlo durante un percorso di cura, che spesso è lungo e può coinvolgere questioni emotive o personali.
– Dove un logopedista può trovare lavoro?
Un logopedista può esercitare la propria professione sia come libero professionista sia come dipendente. I luoghi di lavoro possono includere ospedali, servizi sanitari locali, ambulatori pubblici, cliniche private, centri di riabilitazione, centri di ricerca, cooperative, studi privati, e occasionalmente anche scuole e centri per l’infanzia.
– Come diventare un logopedista:
Per diventare un logopedista, è necessario conseguire una laurea in logopedia (corso di durata triennale con obbligo di frequenza). Gran parte del percorso di studio si concentra sulla pratica, in modo che gli studenti, una volta laureati, siano già preparati per la professione. È necessario registrarsi all’albo dei logopedisti per poter iniziare a esercitare la professione.

9. Podologia
– Iscrizioni Anno Accademico 2020/21: 258 studenti per 120 posti disponibili
– Salario medio mensile: 1.400 Euro

Come professionista sanitario, il podologo si dedica allo studio e al trattamento dei problemi legati al piede, alla caviglia e agli arti inferiori. Nel suo ruolo, dovrà effettuare valutazioni, fare diagnosi e applicare il giusto trattamento medico o chirurgico a problemi come l’alluce valgo, disturbi della postura del piede, deformità, verruche, calli o unghie incarnite.

Il podologo, oltre a poter avere un proprio studio privato, può svolgere la sua professione in strutture ospedaliere pubbliche o private, ambulatori, associazioni sportive e centri medici polispecialistici, collaborando con altri medici.

Per diventare un podologo, è necessario conseguire una laurea in Podologia, un percorso di studio triennale con obbligo di frequenza, e superare l’esame finale abilitante. Seguirà poi l’iscrizione all’albo, necessaria per poter esercitare la professione.

Il Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, descritto nell’articolo D. M. 58 del 1997, è responsabile per tutte le azioni di prevenzione, controllo e verifiche in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, igiene dei cibi e delle bevande e igiene pubblica e veterinaria. Questo ruolo, sempre più desiderato, offre numerose opportunità di lavoro. Nel corso dell’anno accademico 2020/21 si sono iscritti 893 studenti per 668 posti disponibili e lo stipendio medio di un tecnico della prevenzione è di 1.300 euro al mese.

Un tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro ha compiti vari. Tra questi, ci sono il monitoraggio della corretta realizzazione di strutture e luoghi di lavoro, la sorveglianza sulla qualità degli alimenti e l’assicurazione che siano osservate le norme sanitarie. Questo professionista può inoltre svolgere attività di formazione, collaborare con varie autorità, enti o altri professionisti di rilievo.

I luoghi di lavoro di un tecnico della prevenzione possono variare. Oltre a poter lavorare come libero professionista, ha la possibilità di essere impiegato nel settore pubblico o privato. Può lavorare negli uffici dell’Azienda Sanitaria Locale, in enti pubblici, presso il Ministero della Sanità o l’ARPA, o in aziende alimentari, cosmetiche o veterinarie. Ha inoltre la possibilità di operare in studi di consulenza o struttura sanitaria. Un laureato in questa materia può scegliere di diventare un insegnante o di dedicarsi alla ricerca.

Per poter diventare un tecnico della prevenzione, è necessario conseguire una laurea in Tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro, che richiede tre anni di studio con obbligo di frequenza. In seguito è necessario superare un esame di abilitazione. Una volta laureato, il laureato può scegliere di iniziare immediatamente a lavorare o di continuare i propri studi, conseguendo una laurea di secondo livello nella stessa area o frequentando un master di specializzazione. Prima di poter esercitare la professione, è indispensabile iscriversi al registro professionale.

In riferimento al tecnico radiologo, nell’anno accademico 2020/21, si è registrato un numero di 3.716 iscritti per 740 posti disponibili. Il guadagno medio di questo professionista è di 1.550 euro mensili.

Un tecnico di radiologia (da non confondere con un dottore in radiologia) è un esperto del settore medico che lavora a stretto contatto con il medico in radiologia e altri professionisti della salute. Il suo compito principale è quello di manipolare attrezzature e macchinari necessari per effettuare varie procedure come esami radioterapici e radiodiagnostici, procedure emodinamiche, radioterapia, TAC, RM e PET.

Dove può trovare impiego un tecnico di radiologia?
Questi professionisti possono essere impiegati in ospedali o altre strutture sanitarie, sia pubbliche che private, come centri diagnostici di immagini, centri radioterapici e cliniche odontoiatriche.

Quali passi seguire per diventare un tecnico di radiologia?
In primo luogo, è necessario conseguire una laurea triennale obbligatoria in Tecniche di radiologia medica. In aggiunta, è richiesto un periodo di tirocinio e pratica in strutture sanitarie per acquisire l’esperienza e le competenze necessarie per poter lavorare in maniera autonoma. Infine, dopo il conseguimento della laurea, è necessario iscriversi all’albo professionale (TSRM).

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