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La riduzione dell’orario scolastico a Bonagia crea preoccupazione tra i genitori

La situazione attuale a Bonagia

La recente decisione di ridurre l’orario di apertura dell’asilo nido comunale Pellicano a Bonagia ha sollevato un’ondata di preoccupazione tra i genitori. A partire dal prossimo settembre, l’istituto chiuderà alle 13.30 anziché alle 15.30, una modifica che rischia di compromettere la quotidianità di molte famiglie, in particolare quelle in cui entrambi i genitori lavorano. La mancanza di alternative valide nel quartiere rende la situazione ancora più critica.

Le esigenze delle famiglie

Claudia Saiu, madre di un bambino che frequenta il nido, ha espresso il suo disappunto: “A Bonagia ci sono pochi servizi per lattanti e non ci sono strutture che chiudono alle 15.30”. La chiusura anticipata dell’asilo Pellicano costringe i genitori a cercare soluzioni alternative, spesso impraticabili. Le famiglie si trovano a dover affrontare il dilemma di dover ricorrere a babysitter o al supporto di nonni, aggravando ulteriormente la loro situazione economica e lavorativa.

Le proteste in corso

Le mamme dei bambini iscritti al nido hanno già iniziato a scrivere lettere all’assessore alla Scuola Aristide Tamajo e alla garante dei diritti dell’infanzia Giovanna Perricone, chiedendo di riconsiderare la decisione. “Questo nido non è solo un edificio scolastico, ma un punto di riferimento sociale per il quartiere di Bonagia”, affermano. La riduzione dell’orario di apertura non solo crea disagi immediati, ma rappresenta anche un impoverimento dei servizi educativi disponibili per le famiglie del quartiere.

Il supporto politico

Il Partito Democratico ha espresso solidarietà alle famiglie, chiedendo un incontro con l’assessore per discutere non solo del ripristino dell’orario prolungato, ma anche di un potenziamento dei servizi educativi nella zona. “Le famiglie non possono essere costrette a spostarsi in altri quartieri o a rivolgersi a strutture private già sature”, ha dichiarato il consigliere comunale Rosario Arcoleo. La richiesta è chiara: Bonagia ha bisogno di servizi, non di tagli.

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