Dal 2025, il sistema sanitario italiano subirà una trasformazione significativa con l’introduzione delle ricette mediche esclusivamente in formato elettronico. Questa iniziativa, prevista dalla Legge di Bilancio 2025, rappresenta un passo importante verso la digitalizzazione della sanità, ma porta con sé anche una serie di sfide tecniche e infrastrutturali che necessitano di soluzioni adeguate.
Il passaggio alle ricette elettroniche ha come obiettivo principale quello di migliorare il monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva e di alimentare il fascicolo sanitario elettronico dei cittadini. Tuttavia, le Regioni italiane, responsabili dell’attuazione della norma, si trovano ad affrontare notevoli differenze infrastrutturali. Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), ha evidenziato come l’introduzione di strumenti elettronici possa migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria, ma ha anche messo in guardia sulle problematiche legate alla preparazione delle infrastrutture tecnologiche.
Una delle principali preoccupazioni riguarda la capacità delle reti elettroniche di coprire tutto il territorio italiano. In molte aree, specialmente quelle rurali o montane, la connessione a Internet è instabile o assente, limitando l’accesso alle prescrizioni elettroniche per alcuni pazienti. Questo scenario potrebbe creare disagi significativi, come sottolineato da Anelli, e richiede un intervento urgente per garantire che la digitalizzazione non aggravi ulteriormente il lavoro dei professionisti sanitari, già sotto pressione.
Federfarma, la Federazione Nazionale dei Titolari di Farmacia, ha segnalato problemi tecnici che influenzano la rete elettronica, ostacolando l’accesso tempestivo ai farmaci. Per affrontare queste criticità, è stata proposta l’introduzione di un sistema di promemoria che consenta alle farmacie di erogare medicinali in via provvisoria in caso di malfunzionamenti. Questa soluzione, già comunicata al Ministero della Salute, mira a evitare ritardi nell’erogazione dei farmaci e a garantire i diritti dei pazienti.
Un altro aspetto cruciale della digitalizzazione delle ricette è il costo elevato della mancata aderenza alle terapie, che incide per circa 2 miliardi di euro all’anno sul Servizio Sanitario Nazionale. Secondo l’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (OsMed), un aumento del 15% nell’aderenza alle terapie potrebbe portare a una riduzione di 300 milioni di euro nei costi assistenziali. L’intelligenza artificiale (AI) si presenta come un’arma in più per combattere la scarsa aderenza, migliorando il monitoraggio delle terapie e inviando promemoria personalizzati ai pazienti.
Infine, l’impiego della farmacogenetica potrebbe rappresentare una soluzione efficace per migliorare l’efficacia delle terapie e ridurre i costi legati agli effetti collaterali. Questa disciplina studia come la genetica dei pazienti influenzi la risposta ai farmaci, contribuendo a ridurre le reazioni avverse e a migliorare l’aderenza ai trattamenti. L’informazione genomica potrebbe, inoltre, ottimizzare la gestione dei pazienti trattati con più farmaci, riducendo i rischi di tossicità e migliorando la qualità della vita.
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