Scopri gli incentivi per rivitalizzare le aree interne del Trentino.
Negli ultimi anni, le aree interne delle regioni italiane hanno subito un grave spopolamento, mentre le città continuano a crescere in modo esponenziale. Per affrontare questa problematica, il governo italiano ha avviato diverse politiche di ripopolamento, con particolare attenzione alla Provincia autonoma di Trento. Qui, è stato creato un fondo di 10 milioni di euro per attrarre nuovi residenti nei comuni montani e periferici, un passo significativo per rivitalizzare queste zone.
Il contributo offerto dalla Provincia di Trento può arrivare fino a 100.000 euro per famiglia, suddiviso in 80.000 euro destinati all’acquisto di un immobile e 20.000 euro per eventuali lavori di ristrutturazione. Questo sostegno è a fondo perduto, il che significa che non è richiesta la restituzione delle somme ricevute. Tuttavia, è necessario rispettare un vincolo: i beneficiari devono risiedere nelle aree designate per almeno dieci anni. Non ci sono limiti di reddito o soglie ISEE, ma l’unico requisito anagrafico è che i richiedenti devono avere più di 45 anni.
La lista ufficiale dei comuni che beneficeranno di questa iniziativa sarà pubblicata entro la fine di aprile 2025. I territori selezionati si concentrano nelle aree meno densamente popolate, come la Val di Non e la Valsugana. Tra i comuni potenzialmente coinvolti ci sono Livo, Bresimo, Vermiglio e Campitello di Fassa. Questo piano di ripopolamento non solo mira a incentivare l’acquisto di immobili, ma anche a garantire opportunità lavorative. Infatti, la provincia di Trento presenta tassi di occupazione superiori alla media nazionale, con una domanda crescente di lavoratori in settori come la ristorazione, l’edilizia e la logistica.
Le imprese edili e turistiche sono in costante ricerca di personale, e la carenza di operai specializzati, ingegneri e sviluppatori software è una realtà in queste zone. L’iniziativa della Provincia di Trento rappresenta quindi un’opportunità non solo per chi desidera acquistare casa, ma anche per chi cerca un lavoro in un contesto di vita più tranquillo e a contatto con la natura. Con l’erogazione dei primi fondi prevista già entro la fine dell’anno, il futuro delle aree interne potrebbe finalmente vedere una svolta positiva, contribuendo a un equilibrio demografico più sostenibile.
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