Il secondo acconto dell’imposta sostitutiva per i titolari di partita IVA che applicano il regime forfettario deve essere versato entro il . Questa scadenza rappresenta un mini-rinvio rispetto alla data originariamente fissata, poiché il 30 novembre cade di sabato, slittando quindi al primo giorno lavorativo successivo. È fondamentale rispettare questa scadenza per mantenere una posizione fiscale regolare e per evitare eventuali sanzioni.
Tra le principali novità fiscali per il 2024, si segnala l’introduzione della flat tax per i titolari di partita IVA che aderiscono al concordato preventivo biennale. I contribuenti che scelgono questa opzione devono seguire regole specifiche rispetto a chi continua a utilizzare il metodo storico o previsionale per il calcolo dell’acconto. Inoltre, vi è la possibilità di rinviare la scadenza al , con la facoltà di scegliere il pagamento a rate fino a maggio.
Esistono due modalità principali per il calcolo dell’acconto dell’imposta sostitutiva. I titolari di partita IVA che hanno aderito al concordato preventivo biennale devono considerare un’ulteriore maggiorazione sui calcoli. La flat tax prevede aliquote diverse a seconda della situazione fiscale del contribuente. Per esempio, i contribuenti che applicano il regime dei minimi, valido per chi ha meno di 35 anni, devono versare un’imposta sostitutiva con un’aliquota del 5%.
Il pagamento del secondo acconto deve essere effettuato utilizzando il modello F24, con specifici codici tributo. I contribuenti che hanno aderito al concordato preventivo biennale dovranno utilizzare codici tributo specifici. È importante seguire attentamente le istruzioni per evitare errori nel versamento e garantire la corretta registrazione delle imposte.
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