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Gaza, Hamas accusa Israele: “Lavora per fallimento accordo tregua”

(Adnkronos) – Hamas ha accusato oggi, lunedì 3 marzo, Israele di lavorare per il "fallimento" dell'accordo di tregua nella Striscia di Gaza. Un piano che, aggiungono, punterebbe anche a boicottare il rilascio di ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi. "Nonostante l'accordo di cessate il fuoco, l'occupazione" e il premier israeliano Benjamin "Netanyahu stanno cercando di rilanciare l'aggressione contro il nostro popolo", ha detto Osama Hamdan, esponente di Hamas, accusando Israele di essere "interessato al fallimento dell'accordo e di lavorare sodo per arrivare a questo". Le parole di Hamdan arrivano dopo che ieri, conclusa la prima fase dell'accordo entrato in vigore il 19 gennaio, è stato annunciato uno stop all'ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza in risposta al rifiuto di Hamas di accettare una proroga senza passare direttamente alla fase due come inizialmente previsto. Hamdan ha ripetuto le accuse contro Israele di "violazioni dell'accordo", in riferimento al flusso di aiuti umanitari, e ha aggiunto che Israele "ha impedito al settore commerciale l'importazione di qualsiasi tipo di carburante, oltre ad aver consentito l'ingresso di 15 prefabbricati dei 65.000 concordati" per la prima fase dell'accordo. "Il criminale di guerra Netanyahu e il suo governo hanno tutta la responsabilità per lo stop all'accordo o di qualsiasi stupidaggine possa essere commessa in caso di annullamento, comprese le conseguenze umanitarie riguardo i prigionieri (gli ostaggi israeliani) che si trovano nella Striscia di Gaza", ha incalzato. Per Hamdan, le autorità israeliane "fanno pressioni per riportare la situazione al punto di partenza", alla luce delle "alternative che stanno proponendo, comprese quella di proroga della prima fase, di una fase intermedia o qualsiasi altra proposta che non sia in linea con quanto previsto dall'accordo raggiunto tra le parti". Hamas insiste sul fatto che "l'unico modo" per arrivare alla liberazione degli ostaggi israeliani, trattenuti nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele, è "rispettare l'accordo e passare immediatamente ai negoziati per l'inizio della seconda fase". "La sicurezza e la stabilità a livello internazionale sono minacciate dal sostegno totale degli Stati Uniti" a Israele e dal "silenzio internazionale sulle sue azioni", ha sostenuto, parlando di "minaccia" da parte israeliana di "riprendere la guerra di sterminio contro il nostro popolo", di "intensificazione dell'aggressione contro la Cisgiordania", di "aggressione contro il Libano" e "aggressione brutale anche in Siria". Hamadan ha denunciato l'uccisione di 116 palestinesi a Gaza dall'entrata in vigore del cessate il fuoco e "operazioni quotidiane" degli israeliani nella Striscia.  —internazionale/[email protected] (Web Info)

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