(Adnkronos) – L’utilizzo di tezepelumab riduce in maniera significativa la severità dei polipi nasali, il bisogno di ricorrere a un intervento chirurgico e di assumere corticosteroidi sistemici per la poliposi nasale, rispetto al placebo. Sono gli importanti risultati dello Studio Waypoint di fase 3, pubblicati sul 'New England Journal of Medicine' e presentati a San Diego (Usa) in occasione del congresso dell'American Academy of Allergy Asthma & Immunology (Aaaai), che hanno dimostrato il potenziale di tezepelumab nel fornire una opzione terapeutica di grande rilevanza per il trattamento della rinosinusite cronica con poliposi nasale e il ruolo chiave dell’epitelio nel guidare le modifiche strutturali che sono coinvolte nell'avvio e nell'evoluzione delle patologie respiratorie, sono stati discussi oggi a Milano in un incontro con la stampa. Nel dettaglio, tezepelumab, rispetto al placebo, alla 52esima settimana – riporta una nota – ha ridotto significativamente la severità dei polipi nasali, misurata dagli endpoint co-primari, con una variazione del -2.07 (95% CI: -2.39, -1.74; p
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