Un clima di paura nei supermercati
Negli ultimi mesi, i supermercati italiani, e in particolare la catena Esselunga, sono diventati teatri di episodi di violenza e criminalità. La crisi economica e la disperazione sociale hanno trasformato questi luoghi, un tempo considerati sicuri, in scenari di tensione e paura. I clienti, che dovrebbero sentirsi al sicuro mentre fanno la spesa, si trovano invece a dover affrontare situazioni di pericolo, con aggressioni e furti che si susseguono con preoccupante frequenza.
Firenze: un caso emblematico
Firenze è diventata una delle città più colpite da questo fenomeno. L’Esselunga di via Canova è al centro di una spirale di violenza che ha lasciato i dipendenti e i clienti in uno stato di shock. Racconti di aggressioni, minacce e furti sono all’ordine del giorno, portando molti a scegliere di fare la spesa altrove. Un episodio particolarmente grave è avvenuto il 19 febbraio, quando una donna è stata sorpresa a rubare e, al momento dell’uscita, il suo complice ha aggredito un addetto alla sicurezza. La colluttazione ha portato a ferite significative e a denunce, evidenziando la gravità della situazione.
La risposta di Esselunga e le richieste dei lavoratori
Di fronte a questa escalation di violenza, i lavoratori di Esselunga hanno deciso di alzare la voce. Il 5 aprile, hanno proclamato uno sciopero simbolico per chiedere maggiore sicurezza e protezione. Le loro richieste sono chiare: non basta un vigilante isolato per garantire la sicurezza in un contesto così teso. Esselunga ha promesso di potenziare la sorveglianza, ma i risultati di queste promesse sono ancora attesi. Nel frattempo, la tensione continua a crescere, con manifestazioni e proteste da parte dei cittadini e dei dipendenti, tutti uniti nel chiedere un intervento serio per garantire la sicurezza nei supermercati.