(Adnkronos) – Affrontare un tumore del sangue significa affrontare non solo una sfida fisica, ma anche psicologica. Ansia, stress e paura possono influire profondamente sulla qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie. Per questo motivo, l’Istituto nazionale tumori Irccs Fondazione Pascale di Napoli non si limita alle sole terapie mediche all’avanguardia, ma integra un supporto psicologico essenziale per il benessere globale del paziente. "La Società di psiconcologia sta lavorando affinché la figura dello psiconcologo venga riconosciuta ufficialmente all’interno dell’équipe medica – spiega Gabriella De Benedetta, psiconcologa del Dipartimento di Ematologia e terapie innovative del Pascale – Essere parte integrante del team significa poter intervenire su più livelli: sul paziente, sulla famiglia, sulle relazioni con l’équipe curante e sull’intero contesto sociale. È un approccio multidimensionale che va oltre il semplice supporto individuale". In questa direzione si inserisce il progetto "A Cura dell’Arte", realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli. L’iniziativa ha trasformato gli spazi ospedalieri in ambienti più accoglienti e umanizzati, con effetti positivi sia sui pazienti che sul personale sanitario. "L’arte non è solo decorazione, è un’esperienza emotiva profonda – prosegue De Benedetta – Quando ci troviamo di fronte al bello, un dipinto, una melodia, un paesaggio, il nostro cervello si attiva completamente, elaborando emozioni e sensazioni che vanno ben oltre un semplice 'mi piace' o 'non mi piace'. Una nostra paziente, per esempio, ha raccontato di essere entrata in ospedale a testa bassa, senza voler vedere o parlare con nessuno. Ma quando è arrivata nel reparto decorato, ha alzato lo sguardo e ha sorriso. E questo accade anche a noi operatori: spontaneamente nasce un sorriso". L’arte, nelle sue diverse forme – pittura, musica, teatro – si è rivelata uno "strumento potente per alleviare l’ansia, migliorare l’umore e favorire l’integrazione sociale". Anche i caregiver, spesso sopraffatti dallo stress, traggono beneficio da questi interventi, trovando momenti di sollievo e condivisione. In quest’ottica, al Pascale è stato creato anche uno spazio speciale, definito "terra di mezzo": un’area decorata con un acquario dove i figli dei pazienti oncologici possono trascorrere del tempo in un ambiente più sereno. L’Istituto Pascale si conferma così un "centro all’avanguardia non solo per l’innovazione terapeutica, ma anche per l’attenzione alla qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie", dimostrando che la guarigione passa anche dal benessere emotivo e dalla bellezza. —[email protected] (Web Info)