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Da ‘Mare Fuori’ ad ‘Adolescence’, lame e sangue al cinema e in tv

(Adnkronos) – Il ragazzino minorenne di Frascati arrestato per tentato omicidio dopo aver accoltellato un sedicenne, che ora versa in gravi condizioni, è solo l'ultimo di una serie di fatti di cronaca che vedono protagonisti giovani e giovanissimi armati di coltello. E il pensiero, per i frequentatori di piccolo e grande schermo, vola velocemente ai tanti prodotti audiovisivi di genere crime entrati prepotentemente nell'immaginario collettivo, spesso accompagnati dal dibattito sul rischio di emulazione.  
Da 'Gomorra' a 'Suburra', da 'Mare Fuori' a 'Gangs of Milano', da 'La paranza dei bambini' a 'La terra dell'abbastanza', sono tantissimi i film e le serie ambientati nel mondo della criminalità organizzata, che si affida spesso alla manovalanza dei giovanissimi, o nelle periferie degradate dove ci si afferma come delinquenti e dove abbondano i coltelli, quando non le pistole o i mitra, nelle mani di giovani spesso minorenni. Chi non ricorda la scena del film 'Suburra' in cui Aureliano (Alessandro Borghi) uccide Spadino (Giacomo Ferrara) colpendolo al collo con un coltello a serramanico? O la scena in cui, nella serie tratta dallo stesso film, Spadino finisce con una coltellata alla giugulare il fratello Manfredi (Adamo Dionisi)? A molte di queste opere è stato imputato il fatto che la figura del criminale protagonista, del boss vincente, del trafficante pieno di soldi, potesse ingenerare soprattutto nel pubblico più giovane l'aspirazione a eguagliare quei modelli, vissuti come positivi invece che come negativi.  Poi, qualche settimana fa, è arrivata su Netflix 'Adolescence', la serie che sta macinando record di visualizzazioni in tutto il mondo, e che ribalta la prospettiva, anche dal punto di vista registico: la serie immerge lo spettatore nel dramma di due genitori travolti e sconvolti dal crimine di cui si è macchiato il giovanissimo figlio, accusato di avere ucciso a coltellate una compagna di scuola che lo prendeva in giro sui social. La serie, che offre uno spaccato molto verosimile e altrettanto inquietante del modus vivendi degli adolescenti di oggi ma anche dei loro genitori, è considerata anche il primo prodotto tv a mettere sotto i riflettori la subcultura online incel (da 'involuntary celibate', 'celibe involontario'), costituita da individui che attribuiscono il fatto di non avere una relazione sentimentale e/o sessuale al loro non essere attraenti per motivi indipendenti dalla loro volontà. Una subcultura caratterizzata da risentimento, misoginia, autocommiserazione, senso di diritto al sesso, per arrivare alla cultura dello stupro e della violenza sulle donne come 'risarcimento'.  Qualcosa di simile era stato raccontato, con minore successo, nel 2020 nella serie 'In difesa di Jacob' (tratta dall'omonimo romanzo bestseller di William Landay), dove la vita apparentemente perfetta di una famiglia dell'alta borghesia americana (il papà procuratore distrettuale) veniva sconvolta quando il figlio di 14 anni, un po' nerd e un po' impacciato, viene arrestato perché sospettato di aver accoltellato un compagno di classe che lo bullizzava.  Nel grande proliferare del genere crime in tv quanto al cinema (ma questa non è certo una novità, da 'Quei bravi ragazzi' al 'Padrino', il mondo della mala ha sempre esercitato grande fascino sugli spettatori) non sono mancati episodi che, in un gioco di specchi tra realtà e finzione, hanno ricordato a tutti come il confine sia labile, soprattutto nelle personalità dei più giovani. E' accaduto, solo per fare un esempio, quando il 'Danielino' di 'Gomorra – La serie', all'anagrafe Vincenzo di 16 anni da Scampia, mollata la scuola dopo l'esperienza sul set è finito in una comunità di rieducazione dopo una rissa finita a coltellate nella realissima stazione della metropolitana. Vincenzo e i suoi amici, tutti tra i 15 e i 18 anni, stavano facendo pipì sul muro della stazione della metro, quando un ragazzo di 21 anni li aveva sgridati e per questo era stato accoltellato, per fortuna in maniera non mortale. Realtà e finzione, andata e ritorno. A colpi di coltello.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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