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Consob, lotta alle cripto-attività sospette: nel mirino c’è anche Fabrizio Corona

(Adnkronos) – La Consob continua i suoi interventi nel settore delle cripto-attività, grazie ai poteri attribuiti dalla normativa europea di settore (Micar). L'organismo di vigilanza del mercato azionario ha infatti comunicato in un comunicato ufficiale di aver disposto la cessazione dell’offerta abusiva di cripto-attività denominate 'memecoin valueCorona', – memecoin lanciato da Fabrizio Corona – rivolta al pubblico italiano e promossa anche tramite il sito internet www.getcoronamemes.com, senza aver notificato alla Consob il documento informativo (white-paper) richiesto da Micar.  Sono stati bloccati sei siti mediante i quali erano prestati servizi per le cripto-attività senza le autorizzazioni prescritte da Micar: “Spazio Finanziario” (sito internet www.spaziofinanziario.it e relative e pagine www.clients.spaziofinanziario.com e www.trading.spaziofinanziario.com); “HTXcoin-az” (sito internet https://m.htxcoin-az.com); “Stock Credit Wallet” (sito internet https://stockcreditwallet.com); “Paycraftv.top”/“Paycraftn.top” (siti internet https://paycraftv.top e https://paycraftn.top); “CoinBank Exchange” (sito internet https://coinbankexchange.icu). Proseguono anche gli ulteriori interventi di contrasto all’abusivismo finanziario. La Consob ha oscurato i seguenti quattro siti di intermediazione finanziaria abusiva: “Capitalgates” (sito internet https://capitalgates.io); “Tux” (siti internet https://tuxitu.com e https://tuxamity.com); “AquillaFX” (sito internet https://aquillafx.net e relativa pagina https://client.aquillafx.net). In tutto sono undici i siti oscurati questa settimana. Sale, così, a 1247 il numero totale dei siti bloccati dalla Consob a partire da quando, nel luglio 2019, l’Autorità è stata dotata del potere di ordinare l’oscuramento dei siti web degli intermediari finanziari abusivi.  Il Codacons ha inoltre presentato oggi un esposto alla Consob e a Banca d’Italia circa due operazioni finanziarie sospette lanciate da Fabrizio Corona, come comunicato dalla stessa associazione dei consumatori tramite una nota ufficiale. Nel mirino sono finite in particolare due operazioni che "sembrerebbero mettere a rischio la sicurezza delle operazioni finanziarie e i diritti dei risparmiatori, e che si potrebbero configurare come iniziative di dubbia legalità nel settore del trading online, sollevando preoccupazioni sia sul piano normativo che finanziario". I primi dubbi del Codacons riguardano il cosiddetto 'Progetto Corona': "Tale progetto sembrerebbe essere presentato come un’opportunità di investimento che promette entrate extra garantite. Sostanzialmente, le persone vengono invitate a investire denaro attraverso un broker specifico, con la promessa di guadagni elevati", scrive l’associazione nell’esposto, visionato dall'Adnkronos, "a tal fine, devono accedere al gruppo Vip, creando un account con il broker tramite un link di affiliazione e un deposito di almeno 300 euro (che aumentano immediatamente a 600). Tuttavia, il broker suggerito sembrerebbe non essere autorizzato in Europa. Nonostante le dichiarazioni pubbliche di Fabrizio Corona in cui afferma di aver interrotto il progetto a seguito delle prime segnalazioni negative, emergerebbero evidenze contrarie che indicano il proseguimento dell'iniziativa sotto diverse forme". Inoltre Fabrizio Corona avrebbe lanciato negli ultimi tempi una 'meme coin': attraverso i suoi canali social, Corona avrebbe promosso la sua criptovaluta promettendo che, a differenza di altre, sarebbe stata destinata a durare nel tempo. "In realtà, le prime fasi del lancio della criptovaluta sono state turbolente, con forti oscillazioni di valore e accuse di manipolazione del mercato a causa di un'attività altamente sospetta avvenuta nei minuti precedenti alla sua pubblicazione ufficiale", si legge ancora nell’esposto, "il fatto che un wallet abbia acquistato token prima della pubblicazione dell'indirizzo indica un accesso a informazioni riservate, suggerendo un caso di insider trading. La rapida vendita dei token nei primi minuti di trading ha portato a un crollo del prezzo, con gli investitori successivi che si sono trovati a detenere asset fortemente svalutati, una dinamica tipica degli schemi di Pump & Dump”. Il Codacons ha dunque chiesto a Consob e Banca d’Italia di "predisporre tutti i controlli necessari per accertare quanto esposto, verificando il configurarsi di eventuali illeciti nelle condotte descritte e conseguenti responsabilità, oltre che, in caso affermativo, irrogando le relative sanzioni e inibendo i relativi comportamenti" —[email protected] (Web Info)

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