(Adnkronos) – Tracce di nicotina sui capelli di Chiara Poggi e la caccia a piste alternative nel caso Garlasco si riapre. "Invito gli amanti dell’archeologia giudiziaria ad andarsi a leggere pagina 121 e pagina 122 della Corte d’Assise d’Appello che condannò Stasi che ha già risolto questo tema banalmente riscontrando come il papà di Chiara fosse un fumatore accanito e quindi Chiara fosse una fumatrice passiva", afferma all'Adnkronos Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. "Vengo spesso interpellato dai media, in questi giorni, sulla nuova vicenda Sempio sulla quale non posso parlare perché la Procura non mi ha ancora abilitato al deposito della nomina. Al contrario, almeno da quanto leggo dalla Cassazione, sembra aver interloquito con la difesa Stasi", precisa poi Tizzoni dopo la riapertura delle indagini da parte della Procura di Pavia. Si tratta di un atto necessario affinché l'avvocato della famiglia della vittima possa costituirsi parte offesa nel procedimento che riguarda Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, indagato per omicidio. La Procura di Pavia, dopo una prima archiviazione, ha riaperto le indagini sul trentasettenne per un delitto che ha già portato alla condanna in via definitiva a 16 anni di carcere per l'allora fidanzato Alberto Stasi. Ora, senza quella nomina, la parte offesa – cioè i consulenti della famiglia Poggi – non potranno partecipare alla rilettura delle analisi sul Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi o sul dispenser portasapone del bagno dove, per le sentenze, si lava l'assassino. —[email protected] (Web Info)