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Accise su diesel e benzina, scatta la riforma: come cambiano i prezzi

(Adnkronos) – Diesel più caro e benzina più economica con il riordino delle accise. E' infatti stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri il quindicesimo decreto di attuazione della riforma fiscale in materia di accise, che, come afferma il Vice ministro Maurizio Leo, "introduce importanti meccanismi di semplificazione per gli operatori, a garanzia dell’erario".  Attualmente le accise sui carburanti sono pari a 62 centesimi al litro per il gasolio e 73 per la benzina. Il provvedimento prevede l’allineamento progressivo, da effettuarsi in un quinquennio a partire dall’anno 2025, dei due distinti livelli di tassazione. Tale allineamento avverrà attraverso un incremento delle accise sul diesel compreso tra 1 e 1,5 centesimi di euro all’anno e una identica riduzione per le accise applicate alla benzina. L'aumento, tuttavia, non riguarderò il settore dell’autotrasporto.  Secondo quanto emerge dalle proiezioni del Codacons, con aumento 1 centesimo, il riordino delle accise costerebbe 243 milioni di euro annui a famiglie con auto a gasolio, 1,23 miliardi in 5 anni. In particolare, un aumento delle accise di 1 centesimo di euro per il gasolio equivale ad una maggiore spesa da +0,61 euro su un pieno da 50 litri, se si tiene conto anche dell’Iva applicata sulle accise. In un anno la maggiore spesa, considerando una media di due pieni al mese, sarà quindi pari a +14,64 euro ad autovettura, con un aggravio complessivo da +243 milioni di euro annui sulla totalità delle auto diesel circolanti in Italia.  In 5 anni la misura costerebbe in totale circa 1,21 miliardi di euro ai proprietari di autovetture alimentate a gasolio. Di contro, una riduzione di 1 centesimo per le accise sulla verde, comporterebbe un risparmio complessivo per gli automobilisti che possiedono auto a benzina da 249,7 milioni di euro annui, -1,25 miliardi in 5 anni.  Se invece l’aumento delle accise fosse di 1,5 centesimi, la maggiore spesa per un pieno di diesel, considerata anche l’Iva, sarebbe di 0,915 euro, +21,96 euro all’anno nell’ipotesi di due pieni al mese, con un aggravio complessivo da +364,5 milioni di euro annui sulle famiglie che possiedono autovetture diesel, +1,82 miliardi in 5 anni. Tuttavia una identica riduzione da 1,5 centesimi sulla benzina comporterebbe un risparmio da 374,5 milioni di euro annui per la platea di automobilisti con vetture alimentate a verde, -1,87 miliardi di euro in 5 anni. —[email protected] (Web Info)

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