Un tasso di occupazione senza precedenti
Nel gennaio 2025, l’Italia ha registrato un tasso di occupazione del 62,8%, il più alto mai registrato dall’inizio delle serie storiche dell’Istat. Questo corrisponde a 14 milioni di uomini (72%) e 10,221 milioni di donne (53,5%) attivamente coinvolti nel mercato del lavoro. Per gli uomini, si tratta di un picco dal 2004, mentre per le donne si avvicina al massimo storico toccato nel settembre 2024.
Un contesto di crescita nonostante le difficoltà
I dati diffusi dall’Istat evidenziano un trend positivo nel mercato del lavoro italiano, nonostante le incertezze geopolitiche e la frenata dell’economia globale, influenzata dalla crisi dell’auto e dall’aumento dei costi energetici. A gennaio 2025, si è registrato un incremento di 145 mila occupati rispetto a dicembre 2024, accompagnato da una diminuzione quasi equivalente degli inattivi, che sono coloro che non cercano attivamente lavoro.
Focus sulle fasce di età e sulle politiche governative
Particolarmente significativa è la crescita degli occupati tra gli over 50, con 133 mila nuovi posti di lavoro creati. Questo dato è influenzato dall’allungamento dell’età pensionabile, che mantiene un numero maggiore di persone attive nel mercato del lavoro. Tuttavia, le statistiche mostrano un calo tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni, evidenziando una sfida persistente per le politiche occupazionali.
La premier Giorgia Meloni ha sottolineato l’importanza di questi risultati, affermando che il governo continuerà a lavorare per consolidare la crescita e migliorare la competitività del Paese. Anche il ministro Tommaso Foti ha evidenziato come i dati confermino il successo delle politiche attuate, con un aumento degli occupati e una diminuzione dei disoccupati.
Il contributo del Sud e le prospettive future
Un aspetto interessante è il contributo del Sud Italia, dove la crescita degli occupati è stata superiore a quella delle regioni del Nord. Secondo l’Inapp, nel 2024 si è registrato un incremento di 1,043 milioni di persone al lavoro rispetto al periodo pre-Covid, con un aumento del 4,2% nelle regioni meridionali. Questo segnale positivo è supportato da iniziative come il Pnrr e la Zes unica, che hanno creato oltre 7 mila nuovi posti di lavoro.
In sintesi, i dati sull’occupazione in Italia offrono un quadro incoraggiante per il futuro, suggerendo che le famiglie potrebbero adottare comportamenti di consumo più ottimisti, contribuendo così alla crescita economica complessiva del Paese.