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Pg Bono: “Sciopero magistrati sacrificio ma un male necessario”

(Adnkronos) – "Aderirò allo sciopero di domani. Mi farà piacere farlo? Per niente, e so che molti magistrati la pensano come me". Così, all'Adnkronos il sostituto procuratore generale di Caltanissetta, Gaetano Bono, alla vigilia dello sciopero dei magistrati proclamato dall'Anm per domani contro la riforma della giustizia. "Credo che sia un sacrificio non solo per noi magistrati, ma anche per tutte le persone che quel giorno attendono la celebrazione di un’udienza, magari da anni… e questa cosa pesa non poco sulla coscienza di giudici e pubblici ministeri", prosegue Bono. "Dunque, questo sciopero io lo ritengo un male, e forse ne avrei fatto a meno, quantomeno in questo momento in cui siamo ancora alla prima delle quattro letture necessarie per approvare una riforma costituzionale, eppure è un male necessario per comunicare all’opinione pubblica che la magistratura è disposta a mettere a rischio la sua già traballante immagine – che traballa anche per la sottoposizione pressoché quotidiana ad attacchi ingenerosi e inique strumentalizzazioni di decisioni giudiziarie – pur di attirare l’attenzione sui rischi che deriveranno dalla riforma Meloni-Nordio, che potrebbe seriamente portare, in mancanza dei necessari correttivi, a una riforma mal realizzata che spalancherà le porte a chi, in un prossimo futuro, vorrà imbrigliare l’azione della magistratura e piegarla ai desiderata della politica", sottolinea ancora il magistrato, che rappresenta l'accusa nel nuovo processo d'appello all'ex giudice Silvana Saguto e in altri processi su Cosa nostra e Stidda, ma in passato anche nel processo d'appello sul depistaggio sulla strage Borsellino.  "La preoccupazione più grande è che verrà fuori un mix micidiale tra la separazione delle carriere (per come scaturente dalle modifiche costituzionali già approvate), lo sdoppiamento del CSM col sorteggio dei componenti e la creazione dell’Alta Corte disciplinare, soprattutto considerando che non esistono paletti a ciò che potrà essere previsto per regolamentare lo status del pm, per di più con legge ordinaria e dunque potenzialmente a colpi di maggioranza, a prescindere dal colore politico", prosegue Gaetano Bono. "In passato non ho lesinato critiche all’Anm, specialmente tutte le volte in cui ho ritenuto che la sua azione tendesse più alla contrapposizione che alla proposizione costruttiva- spiega ancora il magistrato -Ma in questo momento storico credo che sia importante portare l’attenzione sul contenuto della riforma Meloni-Nordio e sulle ragioni per le quali la magistratura esprime quasi unanimemente la sua contrarietà, compreso il sottoscritto che pure non è aprioristicamente contrario alla separazione delle carriere, poiché questa riforma costituzionale è priva di tutta una serie di condizioni indispensabili, specialmente riguardo alla garanzia di salvaguardia dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura". E conclude: "Nessun dubbio, dunque, sull’adesione, ma auspico che all’indomani dello sciopero la magistratura, con in testa l’Anm, sappia percorrere la strada del dialogo in modo da fare valere, nelle competenti sedi, le ragioni tecnico-giuridiche in base alle quali modificare, finché si è in tempo, i connotati della riforma costituzionale in discussione". (di Elvira Terranova) —[email protected] (Web Info)

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