Il contesto dell’indagine
Il mondo dell’architettura è stato scosso da recenti sviluppi riguardanti due figure di spicco, Stefano Boeri e Cino Zucchi, entrambi indagati dalla Procura di Milano per turbativa d’asta e falso. L’inchiesta è incentrata sul concorso per la progettazione della Biblioteca europea di informazione e cultura, un progetto di grande rilevanza per la città. Le accuse mosse nei loro confronti sono gravi e mettono in discussione l’integrità dei processi di selezione pubblica.
Le misure interdittive
Il giudice per le indagini preliminari, Luigi Iannelli, ha deciso di non applicare gli arresti domiciliari richiesti dai pubblici ministeri, ma ha imposto misure interdittive significative. Boeri, per un anno, e Zucchi, per otto mesi, non potranno partecipare a commissioni nei concorsi pubblici. Questa decisione è stata motivata dalla presunta condotta disinvolta dei due architetti, accusati di non aver rispettato le regole amministrative del concorso. Boeri ha espresso sollievo per la decisione del giudice, sottolineando l’importanza di poter continuare il suo lavoro di architetto e docente universitario.
Le accuse di conflitto di interesse
Le indagini hanno rivelato che Boeri e Zucchi non avrebbero dichiarato conflitti di interesse legati al gruppo vincitore del concorso. Secondo gli inquirenti, ci sarebbero stati accordi documentati da chat, che avrebbero favorito l’aggiudicazione della gara indetta dal Comune nel luglio 2022. La posizione di Boeri è considerata più grave rispetto a quella di Zucchi, in quanto avrebbe modificato il suo voto in modo evidente e avrebbe interagito con il progettista terzo classificato prima della decisione finale. Queste azioni sollevano interrogativi sulla trasparenza e sull’equità del processo di selezione.
Le ripercussioni professionali
Le misure interdittive imposte ai due architetti non solo limitano la loro partecipazione a concorsi pubblici, ma impediscono anche la stipula di contratti professionali con la pubblica amministrazione. Questo scenario rappresenta un duro colpo per la carriera di Boeri e Zucchi, entrambi noti per il loro contributo all’architettura contemporanea. La decisione del giudice di applicare tali misure riflette la gravità delle accuse e la necessità di preservare l’integrità dei processi pubblici. Boeri ha dichiarato di avere fiducia nella magistratura e di essere pronto a chiarire la sua posizione, ma ha anche espresso preoccupazione per i danni subiti nella sua vita personale e professionale.