QUESTA PAGINA È STATA AGGIORNATA L’ULTIMA VOLTA IL: 2020-01-02
AVVISO
Il contratto di lavoro può essere risolto da entrambe le parti o di comune accordo. Il datore di lavoro può recedere dal contratto di lavoro senza giusta causa, ma deve fornire una giusta causa di licenziamento nei seguenti casi: il lavoratore non ottempera alle proprie mansioni lavorative (ad esempio, assenze ingiustificate o eccessive, mancanza di puntualità, abbandono del lavoro, disobbedienza, partecipazione a scioperi illegali, e mancato reinserimento in orario), o gravi illeciti del dipendente (ad esempio, perdita di fiducia, concorrenza illecita e commissione di reati). Il contratto di lavoro può risolversi anche per cause di forza maggiore e per ragioni economiche, ivi compreso qualsiasi evento al di fuori del controllo del datore di lavoro, che non possa essere evitato.
Ciascuna delle parti può rescindere un contratto con preavviso o pagare invece. Secondo la legge sul contratto di lavoro, è richiesto un periodo di preavviso di 15 giorni se un dipendente vuole recedere dal contratto di lavoro. Se un datore di lavoro desidera interrompere i servizi di un dipendente senza giusta causa, la durata del periodo di preavviso dipende dall’anzianità. La durata legale del periodo di preavviso è:
- 15 giorni durante il periodo di prova;
- 1 mese per i dipendenti con più di 3 mesi ma meno di 5 anni di servizio;e
- 2 mesi per i dipendenti con più di 5 anni di servizio
Le Parti devono rispettare gli obblighi derivanti dal contratto durante il periodo di prova. Il termine di preavviso decorre dal giorno successivo alla comunicazione di preavviso. Il datore di lavoro può evitare di dare il preavviso e versare il TFR in sostituzione del preavviso, che è pari alla retribuzione o alla retribuzione che sarebbe stata corrisposta al lavoratore durante il periodo di preavviso.
Fonti: arti. 231, 232, 241, 242, 247, 250 del CCNL n. 20.744 del 1976
DIRITTI ATIPICI DEI LAVORATORI – LAVORATORI DELLA PIATTAFORMA: DISDETTA
I contratti possono essere rescissi secondo le clausole del contratto. In generale, i contratti di servizio per le piattaforme possono essere rescissi direttamente dal lavoratore, inviando un’e-mail o compilando un modulo di contatto che menziona l’interruzione dei loro servizi, oppure cancellando l’account che sta utilizzando il lavoratore. Le piattaforme stesse possono, nella maggior parte dei casi, sospendere i lavoratori o i loro account in base alle qualifiche dei lavoratori della piattaforma. I liberi professionisti o collaboratori esterni sono disciplinati dal Codice Civile e Commerciale 2015.
Come spiegato nell’articolo 1261 del Codice 2015, l’amministratore può risolvere il contratto di sua spontanea volontà, anche se la prestazione è iniziata; ma è necessario risarcire il fornitore per tutte le spese e il lavoro svolto e il profitto che si sarebbe potuto ottenere.
TFR
La legge sul contratto di lavoro prevede un’indennità di licenziamento pari allo stipendio base di 01 mesi per ogni anno intero di servizio (e l’eventuale frazione superiore a 3 mesi) in caso di licenziamento senza giusta causa (licenziamento illegittimo). Se un datore di lavoro licenzia un dipendente per causa non imputabile al lavoratore, ovvero motivi economici quali forza maggiore, mancanza o diminuzione del lavoro, al lavoratore spetta la metà della retribuzione mensile per ogni anno di servizio.
Il TFR è calcolato sulla base della retribuzione mensile più elevata percepita nell’ultimo anno, nonostante il pagamento sia limitato per legge per le aziende in cui si applicano i contratti collettivi. La Suprema Corte ha recentemente confermato un tetto risarcitorio alle tutele previste dalla Costituzione (Vizzotti v AMSA, 2004). Di conseguenza, l’applicazione del limite legale non può ridurre l’importo del risarcimento di oltre il 33%. Il datore di lavoro è tenuto a versare l’intera retribuzione al lavoratore nel mese in cui si verifica la cessazione.
Il TFR per i dipendenti a tempo determinato è calcolato come la retribuzione residua che sarebbe stata corrisposta quando i dipendenti avessero completato il progetto o il periodo per il quale sono stati assunti. I dipendenti a tempo determinato con più di un anno di servizio, invece, avranno diritto al 50% del trattamento di fine rapporto che un lavoratore a tempo indeterminato avrebbe percepito se fosse stato completato il rapporto di lavoro per il quale sono stati assunti.
Fonti: arti. 245-247 della Legge sul contratto di lavoro, n. 20.744, 1976